In che modo affrontare il calo dell’udito

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“Dottore, non riesco più a sentire bene la televisione o quando mi parlano le persone. Cosa posso fare?”

Secondo stime dell’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Sordità, 1 individuo su 3 con più di 60 anni è affetto da ipoacusia, ovvero l’incapacità, parziale o totale, di percepire un suono.

Quando questo deficit si sviluppa in età adulta si parla di presbiacusia. In generale l’ipoacusia viene suddivisa in tre categorie in base ai fattori che l’hanno determinata:

  • Ipoacusia trasmissiva: quando il suono non è condotto in modo efficiente dall’orecchio esterno all’interno. L’orecchio si suddivide in tre compartimenti: orecchio esterno, medio e interno. La funzione dell’orecchio esterno è quella di raccogliere le onde sonore e convogliarle verso la membrana timpanica che trasmette il suono all’orecchio medio. Qui, attraverso la catena degli ossicini, il suono viene trasmesso all’orecchio interno, dove il segnale acustico verrà trasformato dalle cellule ciliate in segnale elettrico e trasportato fino al cervello. Esempi possono essere banalmente un tappo di cerume presente a livello dell’orecchio esterno che ostruisce il canale, oppure una aumentata “rigidità” della catena dei tre ossicini.
  • Ipoacusia neurosensoriale: quando le cellule ciliate o le vie nervose, deputate al trasferimento del segnale acustico subiscono un danno.
  • Ipoacusia mista: quando sono presenti entrambe le componenti, sia trasmissiva che neurosensoriale.

L’ipoacusia maggiormente rappresentata negli over 65 è la neurosensoriale, conseguente all’esposizione cronica a rumori forti oppure al processo di invecchiamento, che portano nel tempo ad un impoverimento di cellule ciliate e quindi ad una minore efficienza di trasmissione del segnale.

La perdita dell’udito nei senior è un fenomeno tanto diffuso quanto sottovalutato, nonostante si configuri come una tra le condizioni croniche tra le più disabilitanti nella popolazione geriatrica. Da qui l’importanza di fare prevenzione.

Quali segnali dobbiamo cogliere precocemente? Al di là della percezione della difficoltà di ascoltare chi è vicino, soprattutto in ambienti rumorosi, esiste anche una manifestazione indiretta tipica delle persone con difficoltà uditive, ovvero la tendenza ad isolarsi e a non interagire con gli altri, anche per una forma di vergogna nell’ammettere questa difficoltà. Dai dati di letteratura emerge come un terzo dei senior abbia difficoltà a comprendere, a causa del deficit uditivo, quello che il medico o altre figure professionali comunicano durante le visite, condizionando, ad esempio, l’aderenza ai trattamenti prescritti.

Cosa fare quindi? Qui di seguito alcuni consigli preziosi per prevenire l’ipoacusia:

  • pulizia regolare dell’orecchio esterno. Non utilizzare i cotton fioc, in quanto spingono il cerume in fondo al canale uditivo favorendo la formazione di tappi; preferire piuttosto spray o gocce che lubrificano il cerume.
  • evitare un’esposizione prolungata a rumori acustici intensie nel caso utilizzare tappi o cuffie di protezione; ad esempio, non è consigliato ascoltare la musica con cuffie ad alto volume;
  • al manifestarsi dei primi sintomi è molto importante sottoporsi ad un controllo dell’udito, rivolgendosi subito al proprio medico curante che saprà indicare il percorso più adeguato. In generale, il trattamento dell’ipoacusia consiste nell’uso delle protesi acustiche, e in casi selezionati, nell’impianto cocleare. All’uso degli apparecchi si può inoltre associare un percorso di riabilitazione uditiva, che consiste in una serie di incontri mirati a integrare nuovamente alcuni suoni specifici, effettuando esercizi di pronuncia e ascolto.

Questi accorgimenti e soluzioni hanno l’obiettivo di migliorare la qualità della vita. Trascurare l’ipoacusia, infatti, può portare non solo ad un ritiro sociale, ma anche determinare con il tempo un deterioramento delle capacità cognitive. Inoltre, l’ipoacusia è un fattore di rischio ormai noto per lo sviluppo del delirium, una condizione che possono sviluppare le persone più fragili caratterizzata da una alterazione repentina e improvvisa dell’attenzione e dello stato di coscienza, espressione di una sofferenza cerebrale acuta a seguito di infezioni extracerebrali o altri problemi clinici acuti.

E’ dunque estremamente importante prenderci cura delle nostre orecchie, perché la prevenzione del danno e un trattamento efficace dei disturbi dell’udito aiuti a migliorare la qualità di vita e prevenire il declino cognitivo.

Fonte: https://osservatoriosenior.it/2022/10/come-affrontare-il-calo-delludito/