Invecchiare nelle diverse culture

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Come viene visto l’invecchiamento delle persone nei diversi paesi? I cambiamenti fisici legati al diventare senior hanno lo stesso significato in tutti i contesti sociali?  In quale modo vengono percepite e valorizzate nei diversi paesi le esperienze accumulate dai senior nella loro vita? La cultura dei paesi è un elemento importante per spiegare le differenze nei sistemi e nelle strutture di gestione dei senior?

Queste domande sono di assoluto interesse ma la ricerca sulle differenze culturali che permetta di rispondere non è ancora sufficientemente strutturata. Sebbene molto sia stato fatto per comprendere le differenze tra le culture, l’analisi della percezione di ciò che significa essere senior nei vari paesi è ancora in corso.

Tra gli studi esistenti sulle differenze culturali sono noti i confronti tra le culture orientali e quelle occidentali. In generale si ipotizza che nei paesi asiatici vi sia una visione positiva dell’invecchiamento e un’alta stima per gli anziani grazie ai valori confuciani della pietà filiale e del rispetto degli antenati; al contrario nelle società occidentali la visione dell’invecchiamento sembra essere meno positiva, dato che le società sono più orientate ai giovani e la gioventù in tutte le sue forme è un forte valore culturale. Le prove empiriche per spiegare le eventuali differenze sono ancora in corso e il tema pieno di stereotipi.

Uno studio sull’invecchiamento che mette insieme 26 culture

Uno tra i primi studi finalizzati a creare un quadro di riferimento culturale per spiegare le differenze sull’invecchiamento è quello realizzato da ricercatori di 26 culture che hanno lavorato su un protocollo unico e i cui risultati sono riportati nel documento “Perceptions of Aging across 26 Cultures and their Culture-Level Associates“. [1]

Utilizzando alcuni elementi relativi alle teorie delle differenze culturali (tra queste Hofstede e Schwartz), la ricerca ha coinvolto più di 3400 studenti di 26 paesi ai quali è stato chiesto di esprimere le loro percezioni sui cambiamenti legati all’età.

Aspetti fisici, cognitivi e socio emotivi analizzati con un questionario standard

In questo studio sono stati analizzati tre aspetti. 1. Gli aspetti fisici: l’attrattiva fisica e la capacità di svolgere le attività quotidiane.  2. Gli aspetti cognitivi: la capacità di apprendere nuove informazioni, la conoscenza generale e accumulata nel tempo e la saggezza dimostrata nella presa di decisioni e l’articolazione dei propri punti di vista. Ed infine: 3. gli aspetti socio-emotivi quali il rispetto ricevuto, il ruolo di autorità esercitato in famiglia e l’essere “soddisfatti della propria vita”.

I partecipanti hanno ricevuto un elenco di caratteristiche ed è stato chiesto loro di giudicare se ciascuna delle caratteristiche elencate diminuiva o aumentava con l’età oppure restava invariata. Al campione degli intervistati è stato anche chiesto se le proprie culture consideravano positivamente o negativamente il fatto di diventare “più anziano”.

I risultati hanno dimostrato una situazione composita.

  • Sulla visione generale dell’invecchiamento: gli intervistati di quasi tutti i paesi hanno indicato che l’invecchiamento è percepito negativamente, con alcune eccezioni come la Cina continentale, l’India, la Malesia, la Russia e la Nuova Zelanda.
  • Relativamente alla sfera fisica esiste il consenso nelle diverse culture sul fatto che la prestanza fisica e le capacità fisiche diminuiscono con l’età. In particolare, in Estonia, Hong Kong e Federazione Russa si sono avuti i punteggi più bassi in merito all’attrattività fisica, mentre sulla capacità di realizzare le attività quotidiane i punteggi più bassi sono stati in Hong Kong, Estonia, India e Cina.
  • Per quanto attiene gli aspetti cognitivi, si è registrata uniformità di consensi tra quegli aspetti che aumentano e quelli che diminuiscono. Aumentano per tutte le culture la ‘conoscenza accumulata’ e ‘la saggezza’, con punti alti in Australia, Inghilterra, Estonia, Italia, Giappone, USA, Cina. Mentre la ‘capacità di imparare nuove cose’ diminuisce per tutte le culture con gli estremi più bassi in Australia, Estonia, Malesia, Perù e USA.
  • La sfera degli aspetti socio-emotivi ha registrato le differenze maggiori. In generale il ‘rispetto verso i senior’ aumenta in tutte le culture (con punti alti in India, Estonia, Cina, Uganda, Malesia). ‘La soddisfazione sulla vita pregressa’ aumenta in alcuni paesi, come in Nuova Zelanda, Cina, Malesia ma diminuisce in Croazia, Iran, Serbia, Slovacchia. Il ruolo dell’autorità esercitata in famiglia è anch’esso diviso perché diminuisce in alcuni paesi come l’Argentina, Francia, Sud Corea e Svizzera, mentre aumenta in Cina, Malesia e Uganda.

Lo studio evidenzia molte somiglianze tra i vari paesi per quanto riguarda gli aspetti delle aree fisiche e cognitive, mentre vi sono grandi differenze per le aree socio-emotive; da un incrocio con alcuni indicatori delle diverse culture, è nell’aspetto socio emotivo dove la differenza culturale appare essere più significativa. Vale la pena di evidenziare che gli stereotipi secondo cui le culture asiatiche sono più attente ed inclusive di quelle occidentali nei confronti dei senior non sono sempre confermati!

Gli autori riconoscono alcune limitazioni di questo studio: prima di tutto di metodo, dato che gli aspetti da analizzare sono solo otto per ricoprire tutte le sfere fisiche, cognitive e sociali. Va anche ricordato che il campione utilizzato è costituito solo da studenti universitari e prevalentemente donne. Infine, dal punto di vista dei paesi coinvolti, i paesi africani e del Medio Oriente non sono pienamente rappresentati.

Nonostante tutte le limitazioni metodologiche, lo studio offre comunque un contributo interessante alla letteratura esistente sui modelli interculturali nelle percezioni dell’invecchiamento, cerca di superare gli stereotipi esistenti e stimola a fare di questa ricerca un tema da approfondire.

Fonte: https://osservatoriosenior.it/2021/11/invecchiare-nelle-diverse-culture/