Le parole dei senior e le parole di oggi

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Basta osservare i media, televisione e giornali, ma anche i social media, e fermarsi a pensare per confrontarsi con un mondo diverso da quello che ricordiamo.

Una cosa salta subito all’occhio. Una volta si diceva “fare l’amore” e comunque si parlava di “avventura” anche se si trattava di un rapporto breve. Insomma, fantasticherie, incontro carico di emozioni e poi rimpianti. Oggi si dice “fare sesso”, un po’ come “fare la spesa” o “fare il bucato”.

Forse i due termini descrivono lo stesso evento. Forse un tempo c’era più ipocrisia. Ma forse, prima della rivoluzione sessuale, si circondava l’evento di romanticismo, di un sentimento magari transitorio. Oggi mancano le emozioni e tutto si consuma di corsa.  Un tempo c’erano dei rituali precisi. Da adolescenti c’era il petting. Ed eravamo tormentati nel capire se era peccato e se bisognava confessarlo al confessore.

In seguito, comunque, ci davamo il tempo di conoscerci. Per le ragazze c’era sempre il sospetto di essere considerate “facili”. La rivoluzione culturale del 1968 ha cambiato le carte in tavola, nel bene e nel male. Non più sensi di colpa ma un consumismo sessuale su cui vale la pena di riflettere a partire dalle parole.

Il secondo temine che ha cambiato significato è “amicizia”. Un tempo il ritornello era “chi trova un amico trova un tesoro”. Li contavamo sulle dita di una mano. Ora sui social gli amici si contano a centinaia e a migliaia. La parola ha perso di significato.

Significa contatti, conoscenti. Insomma, non certo persone su cui puoi contare per condividere la vita, per fare un pezzo di strada insieme, per essere aiutati in caso di bisogno. In sintesi, il temine descrive più un desiderio, una disponibilità, un sogno. Ma non un evento reale. Forse è bello sognare, visto che lo fanno in tanti.

Il terzo temine è “lentezza”. Una volta si diceva “chi va piano, va sano e va lontano”. Oggi tutto si consuma velocemente. Gli incontri, le relazioni, le letture, i film. Un tempo la nostra attenzione durava, secondo gli studi, un’ora e mezza. Ora molto meno. Partiamo dalla pubblicità. Dalle storielle di Carosello, che forse duravano un minuto, siamo passati agli spot con un fotogramma al secondo. A volte anche i film si adeguano per la disperazione dello spettatore non più giovane che fa fatica a adeguarsi. Le serie TV durano tre quarti d’ora.

Si fa jogging e footing. Andare a zonzo è passato di moda. Non mantiene in forma. Bisogna camminare veloci per mantenere la linea. Anche il pensiero è diventato meno articolato. Nello scrivere letteratura non si usano più le subordinate. Non c’è tempo. E i classici appaiono arcaici.

I senior si adeguano ma non sempre si trovano a loro agio in questo mondo giovanilistico che nega il passare del tempo.

Fonte: https://osservatoriosenior.it/2022/11/le-parole-dei-senior-e-le-parole-di-oggi/