Senior all’epoca del Coronavirus

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Nelle ultime settimane sono cambiate le abitudini di vita di moltissimi Senior. Per lo più accompagnate da nuovi stati d’animo e preoccupazioni.

Chi vive nelle zone del nord d’Italia ha iniziato già da qualche settimana a modificare i propri comportamenti e man mano che passa il tempo i cambiamenti si stanno diffondendo ovunque.

Le limitazioni decise dalle autorità pubbliche e le autolimitazioni adottate da ciascun individuo riguardano tutte le età, ma sui senior hanno un impatto specifico.

Qualche esempio.

La chiusura di asili e scuole elementari ha portato moltissimi genitori che lavorano a chiedere un aumento dell’aiuto dei nonni senior, che sono in pista in questi giorni come non mai.

Sia nel caso in cui i genitori vadano nei luoghi di lavoro, sia che lavorino da casa, non possono dedicarsi ai figli durante il giorno, e quindi, ecco i nonni!

Cinema, teatri, musei, concerti hanno visto negli ultimi anni un significativo incremento di spettatori e visitatori. Le statistiche ci raccontano che i “fruitori forti” (quelli che vanno più spesso a vedere un film, a visitare una mostra, ecc) sono le persone tra i 55 e i 75 anni. Con i divieti di queste settimane le sale sono vuote e i senior abituati a questi consumi culturali devono rinunciare a questi interessi (stanno crescendo i consumi delle pay-tv?, la lettura di libri? sarebbe interessante scoprirlo).

Moltissimi cinquanta-settantenni hanno genitori over80 non più autosufficienti e ricoverati in case di cura per anziani. Le visite dei parenti che prima sopperivano alla lontananza degli affetti sono oggi inibite, salvo permessi speciali, con preoccupazioni sia per le persone ricoverate sia per i loro figli e parenti stretti.

 

Il tenersi in forma ha portato negli ultimi anni molti senior, soprattutto nelle città, ad iscriversi a palestre. Negli orari tipici lavorativi le palestre si riempiono di solito di sessantenni, settantenni e ottantenni in pensione, che curano il proprio stato fisico anche con l’ambizione di prevenire malattie future.

Ora, le palestre sono chiuse come tutti gli altri luoghi di aggregazione sociale e i senior si stanno riorientando verso passeggiate solitarie in luoghi che non prevedono contatto sociale, come parchi, sentieri o vie semivuote. Anche se la cosa migliore sembra che sia rimanere a casa.

Si sa che le persone più anziane sono spesso prese di mira dai truffatori, vuoi quelli che si presentano sull’uscio di casa accampando scuse per entrare, vuoi quelli che telefonano chiedendo dati e informazioni. Pare si stia sviluppando una specializzazione tra i truffatori, di chi si presenta alla porta dichiarandosi un funzionario pubblico che deve somministrare un tampone per il coronavirus o un emissario dell’autorità sanitaria che deve effettuare una disinfestazione.

Senior Italia – Federanziani ritiene che l’emergenza stia generando anche “sconvolgenti episodi di sciacallaggio che, specialmente nelle zone più colpite, ha già fatto segnalare diversi tentativi di truffe, soprattutto a danno dei Senior”: per questo ha deciso di preparare un vademecum dal titolo “Anziani e Coronavirus: norme contro il contagio da fakenews e truffe”.

Questi cambiamenti di abitudini e di comportamenti vanno a braccetto con uno stato d’animo di maggiore preoccupazione, non solo per la comunità e la propria famiglia, ma anche per sé stessi.

E’ normale considerato che le notizie di decessi collegati al coronavirus ogni giorno crescono di numero e che in larghissima misura riguardano gli anziani. A ciò si si sommano le raccomandazioni degli esperti e delle autorità pubbliche affinché gli over75 in generale e gli over65 con problemi di salute non escano di casa e limitino al massimo i contatti.

Trovare un punto di equilibrio psicologico che non ci faccia travolgere da agitazione e paure da un lato e che ci consenta dall’altro di mantenere vivo il desiderio di una vita di qualità e attiva pur rimanendo il più possibile “a casa”, è la sfida principale di noi senior in questo periodo.

Fonte: https://osservatoriosenior.it/2020/03/senior-allepoca-del-coronavirus/