Invecchiando si deve bere meno acqua?

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L’acqua costituisce la principale componente del corpo umano: rappresenta infatti circa il 60% del peso corporeo di un uomo, e il 57% nella donna.

La percentuale di acqua presente nel corpo umano si riduce gradualmente in modo fisiologico con la crescita e l’invecchiamento: se nel neonato essa rappresenta circa l’80% del peso corporeo, nel soggetto anziano si aggira intorno a valori del 50%. Segni di questa variazione sono, ad esempio, la riduzione della massa magra – di cui l’acqua, insieme alla massa muscolare e alla massa ossea, è una componente –, la secchezza della pelle e la comparsa di rughe profonde per la perdita di elasticità cutanea.

È veramente importante idratarsi?

Bere è importante ad ogni età, ma lo è ancora di più nei senior che rappresentano una categoria a maggior rischio di disidratazione poiché, per motivi fisiologici, il meccanismo centrale che regola la sete tende a perdere di efficienza, con il rischio di avere un’idratazione inadeguata anche quando l’organismo è in carenza di acqua.

Inoltre, non dimentichiamoci di alcune condizioni abbastanza comuni tra gli over 65 che potrebbero essere co-implicate nell’ulteriore riduzione dell’apporto idrico, come, ad esempio, l’incontinenza urinaria e la disfagìa.

Infatti, chi soffre di incontinenza urinaria potrebbe tendere ad assumere un minor quantitativo di liquidi per timore di avere “effetti indesiderati”; anche i pazienti disfagici spesso bevono con ansia per paura di non riuscire a deglutire. Tuttavia è fondamentale che anche questi soggetti mantengano uno stato di idratazione adeguato.

Nel meeting annuale dell’American Physiological Society (APS) nel 2018 a San Diego è stato presentato uno studio sugli ”over” che ha evidenziato l’importanza dell’adeguata idratazione per migliorare non solo le prestazioni dell’esercizio fisico, ma anche per ridurre l’affaticamento cognitivo.

Quanta acqua bisogna assumere nella giornata?

L’acqua viene spesso considerata in modo superficiale, tuttavia nessun nutriente è così essenziale in quantità elevata.

Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), l’assunzione giornaliera raccomandata per gli adulti è di 2 L per le donne e 2,5 L per gli uomini. Questo consumo si intende derivante dall’acqua in quanto tale e da quella contenuta nelle bevande e nel cibo.

Le acque sono tutte uguali?

Dal punto di vista energetico sì, perché tutte hanno zero calorie.

L’acqua frizzante potrebbe soddisfare maggiormente il senso di sete dovuto ad un effetto transitorio delle bollicine sulla mucosa orale. Tuttavia non disseta né idrata più dell’acqua naturale e la presenza di anidride carbonica non ne modifica la composizione salina.

Dal punto di vista nutrizionale esistono diverse tipologie di acqua in base alla loro composizione di sali minerali.

In particolare, le acque vengono classificate in base al residuo fisso, ovvero alla concentrazione di sali minerali presenti e alla composizione di questi ultimi. Le più note sono le acque oligominerali che hanno un residuo fisso variabile da 51 a 500 mg/L; in base alla composizione in sali minerali, distinguiamo acque calciche, iposodiche, ferruginose, etc…

Partendo dal presupposto che nel senior possono essere utilizzate indifferentemente tutte le acque, la preferenza potrebbe ricadere su un’acqua calcica, ovvero con un contenuto di calcio > 150 mg/L, che potrebbe rappresentare, nel contesto di un’alimentazione equilibrata e di eventuali terapie farmacologiche, un sussidio alla prevenzione dell’osteoporosi.

Il calcio contenuto in queste acque è facilmente assimilabile dall’organismo, tuttavia è necessario che alcune tipologie di soggetti, come, ad esempio, chi soffre di calcolosi renale, consultino il proprio medico per fare una scelta adeguata.

In conclusione, possiamo dire che un valido consiglio è quello di cercare di rimanere ben idratati anticipando i bisogni del proprio corpo, bevendo regolarmente durante la giornata e lasciando spazio anche all’idratazione derivata dalle altre bevande e alimenti. Per quanto riguarda la tipologia, si possono fare diverse scelte in base alle proprie necessità valutando eventualmente le più appropriate col proprio medico.

FONTE: https://osservatoriosenior.it/2019/07/invecchiando-si-deve-bere-meno-acqua/