Alimenti e farmaci: come interagiscono

Con il passare degli anni non è raro dover iniziare a prendere diversi farmaci. Per alcuni di essi, in particolare per quelli che assumiamo per via orale, è bene sapere che determinati alimenti e bevande potrebbero interagire limitandone l’azione, o al contrario enfatizzandola, oppure generando effetti collaterali.

Ciò avviene perché alcuni cibi possono alterare l’assorbimento dei principi attivi e il loro utilizzo da parte del nostro organismo. Inoltre, la velocità di azione di alcuni farmaci può essere modulata a seconda che li si assuma a stomaco pieno o vuoto.

Pertanto è importante essere correttamente informati e chiedere al proprio medico, in caso di dubbi, in modo da prevenire mix poco opportuni.

Vediamo insieme le più comuni interazioni, rimandando a indicazioni più precise sul sito dell’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco, ovvero l’autorità nazionale che regola i farmaci in Italia) oppure sul sito dell’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali) o dell’FDA (la Food and Drug Administration, ovvero l’ente statunitense che si occupa della regolamentazione di farmaci e prodotti alimentari).

ALCOL

Vino, birra, amari, liquori, grappe, distillati, cocktail: sono tutte bevande che contengono alcol, da evitare in concomitanza con moltissime terapie farmacologiche.

Perché? I sistemi del nostro corpo che si occupano di elaborare e rendere efficaci moltissimi farmaci sono gli stessi che neutralizzano l’alcol.

Il rischio è che, oltre a sovraccaricare l’organismo, si possa diminuire l’effetto del farmaco, oppure viceversa si possa rallentare l’eliminazione dell’alcol (potenziando quindi i suoi effetti tossici). In alcuni casi, l’alcol invece amplifica l’effetto del farmaco. Le più severe interazioni dell’alcol sono quelle con diversi farmaci usati nella terapia del dolore, quelli contro la depressione o l’ansia, quelli contro le convulsioni e l’epilessia, i sonniferi, quelli che regolano la pressione del sangue, quelli antiinfiammatori e i farmaci per la riduzione dell’acidità di stomaco.

POMPELMO

Alcune sostanze contenute in questo frutto hanno la capacità di inibire il meccanismo che il nostro organismo utilizza per smaltire moltissimi farmaci. L’effetto conseguente è che il farmaco resta più tempo in circolo creando una sorta di sovraddosaggio. L’effetto inibitorio del pompelmo potrebbe protrarsi fino a 2-3 giorni pertanto è consigliabile – su parere anche del proprio medico – sospendere completamente il consumo di pompelmo e non semplicemente distanziarlo di qualche ora dalla terapia.

Per esempio non andrebbero assunti col pompelmo o col suo succo alcuni tipi di farmaci usati per abbassare il colesterolo, in quanto potrebbero aumentarne i livelli e accrescere la probabilità di effetti collaterali.

LIQUIRIZIA

È noto che la liquirizia faccia aumentare la pressione del sangue, pertanto in generale se ne consiglia un uso prudente nella popolazione affetta da ipertensione (proprio per questo motivo potrebbe abbassare l’efficacia dei farmaci usati proprio per il controllo della pressione). Inoltre, alcune sostanze in essa contenute interagiscono con alcuni farmaci che regolano il ritmo cardiaco (digossina), con possibili effetti anche seri.

ALIMENTI RICCHI DI POTASSIO

Grandi quantità di banane, arance, noci, verdure a foglia verde ma anche sali iposodici (usati frequentemente in chi ha disturbi cardiovascolari) possono aumentare ulteriormente il livello di potassio in circolo in chi assume alcuni tipi di diuretici che di per sé già producono un aumento di questo minerale. Il potassio è un regolatore del ritmo cardiaco.

ALIMENTI RICCHI DI VITAMINA K

Broccoli, cavoli, spinaci, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles andrebbero consumati con moderazione o comunque sotto consiglio medico in chi fa terapia con anticoagulanti. A tal proposito va però specificata una cosa: è importante che l’assunzione di questi alimenti non sia eliminata ma resa costante, in quanto sono pericolose delle improvvise modifiche nelle quantità (cioè: meglio mangiarne poche settimanalmente che non assumerne mai e poi concedersene una tantum una porzione).

Ci fermiamo qui per adesso, perché la rassegna degli alimenti che possono interferire con alcuni farmaci non è ancora conclusa. Restate sintonizzati nell’attesa del prossimo articolo!

Nel frattempo ci teniamo a raccomandarvi, per qualsiasi dubbio sulla vostra quotidiana terapia, di rivolgervi al vostro medico curante.

Fonte: http://www.aifa.gov.it/sites/default/files/sintesi_interazioni_farmaci_alimenti.pdf